Giardini Margherita Bologna, ecco i nuovi playground
Bologna, 10 ottobre 2020 – Il richiamo del pallone e dei canestri è troppo forte. L’assessore allo sport Matteo Lepore si toglie la giacca (ma tiene la mascherina) e gioca con Franz Campi. Siamo ai Giardini Margherita dove l’amministrazione comunale svela la condizione dei nuovi playground. Che nuovi non sono, perché vengono dal passato, ma sono tirati a lucido (e bellissimi) con un intervento che è costato un po’ meno di 50mila euro.
C’è il campo intitolato alla memoria di Gianni Cristofori, per anni firma sportiva del Carlino e c’è il campo multiuso: in totale 1.200 metri quadrati a disposizione della città. Per giocare a basket oppure a volley. Per fare sport. Insieme con l’assessore ci sono il presidente del quartiere Santo Stefano Maria Rosa Amorevole, l’ingegnere Manuela Faustini che ha seguito passo dopo passo i lavori, il presidente della polisportiva dei Giardini Margherita Simone Motola e Giovanna Carboni, la moglie di Gianni Cristofori.
Mescolato tra il pubblico anche Massimo Romeo, che nell’ormai lontano 1982 si inventò il Playground, il torneo di basket all’aperto che non ha eguali in Italia.
“Grazie ad Avola Coop e ai tecnici del Comune – dice Matteo Lepore -. Ma questo è solo uno dei primi interventi. Ne seguiranno altri. Ai Giardini Fava, al Pilastro, in Piazza dell’Unità, al Fondo Comini e alla Lunetta Gamberini. In primavera, poi, scatteranno i lavori per la pista d’atletica dell’Arcoveggio”.
In totale i campetti da riqualificare saranno una dozzina. E per ognuno, a seconda dell’intervento, ci sarà una spesa compresa tra i 15 e i 25 mila euro.
“Intitolando l’impianto a Gianni Cristofori – prosegue Lepore – avevamo preso un impegno per riqualificare l’area. Ci siamo riusciti”.
Negli ultimi giorni, per non danneggiare la struttura, gli operai hanno lavorato con i calzini al posto delle scarpe. La superficie, trattata con materiale molto elastico, garantita per una decina d’anni.
“Siamo molto contenti per avere una struttura di questo livello ad accesso libero”.
Simone Motola va oltre. Guarda al futuro e immagina un’estate, la prossima, nella quale, per 10-12 settimane, giocare, ma anche organizzare eventi legati alla cultura e allo sport. Per il classico torneo di pallacanestro (datato 1982), invece, il sogno è ancora più ambizioso. Quest’anno non si è giocato per il Covid ma, per il 2022, quando cadranno i quarant’anni, l’idea è di portare una squadra americana, dopo aver avuto sulla stessa superficie russi, serbi e canadesi.
“Grazie di cuore a tutti”, aggiunge Giovanna Carboni-Cristofori. Mentre l’ingegner Faustini ricorda la genesi dei lavori. “Siamo partiti prima del lockdown. Siamo riusciti ad andare avanti grazie anche allo smart working. Poi, negli ultimi tempi, siamo riusciti a completare l’opera”.